ringrazio il gruppo emergency di Bassano per gli auguri (e vi assicuro che c’è bisogno)
ringrazio il gruppo emergency di Bassano per gli auguri (e vi assicuro che c’è bisogno)
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Palomar e Betamax
presentano
IO SONO SAVIANO
lettura pubblica di Gomorra, di Roberto Saviano
sabato 17 gennaio 2009
c/o Teatro “RidottoRemondini”
Via SS. Trinità, Bassano del Grappa (VI)
dalle 17.00 alle 24.00
L’associazione
culturale Palomar, il gruppo
informale Betamax, in collaborazione
con l’associazione culturale Indastria e il progetto Color Café, organizzano la lettura
pubblica (quasi) integrale di Gomorra (Mondadori Strade Blu, Milano 2006)
l’opera con la quale lo scrittore Roberto Saviano ha portato alla luce in una
forma inedita ed esplosiva il potere della criminalità organizzata campana e la
sua capacità di ramificarsi in Italia e all’estero.
Convinti
che dopo la pubblicazione e la lettura di Gomorra
non si possa più restare indifferenti ai suoi contenuti senza essere al tempo
stesso in qualche modo complici di quello che Saviano ci ha fatto conoscere
come o’ Sistema, le ragazze e i
ragazzi di Palomar e Betamax vogliono fare un piccolo passo
anche a Bassano nel cammino di consapevolezza che sta nascendo grazie anche ad
iniziative analoghe organizzate in tutta Italia.
Alla
serata sono invitati tutti i cittadini di ogni età e i rappresentanti politici,
religiosi, sindacali e del volontariato sociale e culturale della città di
Bassano e della Provincia di Vicenza.
L’evento
si svolgerà nelle sale contigue del Teatro “RidottoRemondini” – in cui
si terrà la lettura vera e propria – e del Color Café – dove sarà
allestito un punto informativo multimediale, con la possibilità di ascoltare
file mp3 e leggere articoli in qualche modo legati alla costellazione di
problemi che Gomorra solleva.
La
lettura è pubblica non solo in quanto fatta ad alta voce in uno spazio aperto e
condiviso, punto di incontro tra i più vivaci nella nostra comunità, ma anche
perché tesa a coinvolgere attivamente tutti coloro che vogliano “essere
Saviano”, leggendo anche solo poche pagine.
Ci si può iscrivere alla lettura
mandando una mail con il proprio nome e cognome all’indirizzo e-mail
mattia.pontarollo@yahoo.it, oppure telefonando al+393334807822 (Mattia).
Si verrà in questo modo informati
dell’orario approssimativo del proprio intervento e delle pagine da leggere.
By Rita
Il nazionalismo continua ad affascinare gli sprovveduti poichè le
altre prospettive, così come le numerose mitologie del proletariato e
le varie utopie dei poeti e sognatori, sembrano loro precluse. La
cultura degli avi è stata distrutta; dunque, a livello pragmatico, la
cultura è fallita. I soli avi scampati sono coloro che si sono adeguati
al sistema dell’invasore, e sono sopravvissuti alla periferia delle
discariche…”, scriveva così negli anni ‘80 Fredy Perlman, di origini
ebraiche, instancabile accusatore dell’imperialismo israeliano e del
totalitarismo nei paesi dell’est, del sistema di ghettizzazione degli
indios di ogni paese. E da noi, fermi nel calzare lo Stivale? Da sempre
si dichiara a sinistra e destra che: «L’Italia ha da sempre svolto
un’azione tesa a favorire il processo di pace in Medio Oriente,
coniugando l’antica amicizia con il popolo palestinese con una
rinnovata collaborazione con Israele».
E per amicizia e solidarietà, vediamo quante ne vogliamo di immagini
e video, ascoltiamo parole, indignate, caute, vibranti dagli inviati in
Israele, sul confine e su Gaza. La preposizione è d’obbligo: non da
Gaza. Dopo il silenzio diplomatico di Obama, presidente in transumanza,
arriverà il solito refrain con cui gli Stati Uniti d’America
bloccheranno le risoluzioni Onu con le quali si impone a Israele di
proseguire nell’aggressione alla striscia di Gaza? Come piombo fuso
cadono le parole di Ofer Shmerling, funzionario della difesa civile
israeliana ad Al Jazeera: “A suon di musica festeggerei ciò che la
forza aerea israeliana sta facendo”.
“Quello che stanno facendo a Gaza, la ciliegia rosso sangue sulla
torta dopo due anni di embargo e bombardamenti, lo sapete tutti”, dice
Miguel Martinez dal suo blog . Non so da dove prenda l’ardire di questa
affermazione popolare ma andando avanti, è uno che racconta
l’operazione israeliana : “Sabato scorso era una delle festività più
sacre del calendario ebraico – lo Shabbat di Hanukkah. Per poter
compiere la strage di Gaza, Ehud Barak ha dovuto chiedere una dispensa
speciale dai rabbini. Non so perché sia stata scelta una data così
particolare, per un attacco preparato da ben sei mesi, come rivela
Haaretz. Lo stesso nome dell’operazione, Piombo fuso, si riferisce ai
dreidel o dadi con cui i bambini giocano a Hanukkah, e che il poeta
sionista H.N. Bialik invitava a costruire usando il piombo fuso”.
E gli avvertimenti, le lezioni impartite dal ministro degli Esteri e
candidata premier, Tzipi Livni, sulla polazione palestinese, alias
Hamas, fanno centinaia di morti senza distinzione di sesso ed età, a
pezzi, irriconoscibili organi per chi cerca l’identità del suo caro, in
un ospedale che nemmeno il più avveniristico nel mondo, potrebbe
accogliere e curare la quantità di carne da macello, indigesta a
qualunque palato, sembrerebbe, tranne che allo stomaco del potere
guerrafondaio: colate di martiri, per chi non sventolerà mai bandiera
bianca.
Racconta Vittorio Arrigoni, da Gaza : “Mi riferiscono che i media
occidentali hanno digerito e ripetono a memoria i comunicati diramati
dai militari israeliani secondo i quali gli attacchi avrebbero colpito
chirurgicamente solo le basi terroristiche di Hamas.In realtà visitando
l’ospedale di Al Shifa, il principale della città, abbiamo visto nel
caos d’inferno di corpi stesi sul cortile, alcuni in attesa di cure, la
maggior parte di degna sepoltura, decine di civili. Avete presente Gaza?
Ogni casa è arroccata sull’altra, ogni edificio è posato sull’altro,
Gaza è il posto al mondo a più alta densità abitativa, per cui se
bombardi a diecimila metri di altezza è inevitabile che compi una
strage di civili. Ne sei coscente, e colpevole, non si tratta di
errore, di danni collaterali. Bombardato la centrale di polizia di Al
Abbas, nel centro,è rimasta seriamente coinvolta nelle esplosioni la
scuola elementare lì a fianco. Era la fine delle lezioni, i bambini
erano già in strada, decine di grembiulini azzurri svolazzanti si sono
macchiati di sangue. Bombardando la scuola di polizia Dair Al Balah, si
sono registrati morti e feriti nel mercato li vicino, il mercato
centrale di Gaza. Abbiamo visto corpi di animali e di uomini mescolare
il loro sangue in rivoli che scorrevano lungo l’asfalto. Una Guernica
trasfigurata nella realtà.
Ho visto molti cadaveri in divisa nei vari ospedali che ho visitato,
molti di quei ragazzi li conoscevo. Li salutavo tutti i giorni quando
li incontravo sulla strada recandomi al porto, o la sera per camminando
verso i caffè del centro.
Diversi li conoscevo per nome. Un nome, una storia, una famiglia
mutilata. La maggior parte erano giovani, sui diciotto vent’anni, per
lo più non politicamente schierati ne con Fatah ne Hamas, ma che
semplicemente si erano arruolati nella polizia finita l’università per
aver assicurato un posto lavoro in una Gaza che sotto il criminale
assedio israeliano vede più del 60% popolazione disoccupata. Mi
disinteresso della propaganda, lascio parlare i miei occhi, le mie
orecchie tese dallo stridulo delle sirene e dai boati del tritolo. Non
ho visto terroristi fra le vittime di quest’oggi, ma solo civili, e
poliziotti.
Esattamente come i nostri poliziotti di quartiere, i poliziotti
palestinesi massacrati dai bombardamenti israeliani se ne stavano tutti
i giorni dell’anno a presidiare la stessa piazza, lo stesso incrocio,
la stessa strada.
Solo ieri notte li prendevo in giro per come erano imbacuccati per ripararsi dal freddo, dinnanzi a casa mia.
Vorrei che almeno la verità donasse giustizia a queste morti. Non hanno
mai sparato un colpo verso Israele, ne mai lo avrebbero fatto, non è
nella loro mansione. Si occupavano di dirigere il traffico, e della
sicurezza interna, tanto più che al porto siamo ben distanti dai
confini israeliani. Ho una videocamera con me ma ho scoperto oggi di
essere un pessimo cameraman,non riesco a riprendere i corpi maciullati
e i volti in lacrime.
Non ce la faccio. Non riesco perché piango anche io. All’ospedale AL
Shifa con gli altri internazionali dell’ISM ci siamo recati a donare il
sangue. E lì abbiamo ricevuto la telefonata, che Sara, una nostra cara
amica è rimasta uccisa da un frammento di esplosivo mentre si trovava
vicino alla sua abitazione nel campo profughi di Jabalia. Una persona
dolce, un’anima solare, era uscita per comprare il pane per la sua
famiglia. Lascia 13 figli. Poco fa mi invece mi ha chiamato da Cipro
Tofiq.
Tofiq è uno dei fortunati studenti palestinesi che grazie alle nostre
barche del Free Gaza Movement è riuscito a lasciare l’immensa prigionia
di Gaza e ricominciare altrove una vita nuova. Mi ha chiesto se ero
andato a trovare suo zio e se l’avevo salutato da parte sua, come gli
avevo promesso.Titubante mi sono scusato perchè non avevo ancora
trovato il tempo. Troppo tardi, è rimasto sotto alle macerie del porto
insieme a tanti altri. Da Israele giunge la terribile minaccia che
questo è solo il primo giorno di una campagna di bombardamenti che
potrebbe protrarsi per due settimane.
Faranno il deserto, e lo chiameranno pace. Il silenzio del “mondo
civile” è molto più assordante delle esplosioni che ricoprono la città
come un sudario di terrore e morte”.
Dove sono finiti i refusnik, i disertori, quelli che resistono e
rifiutano la guerra, gli attivisti internazionali che riescono sempre a
far emergere la voce della vita libera, che non ha patria e dio?
“We’re on the side with the angels”
Siamo dalla parte degli angeli, noi, scriveva Fredy Perlman- Contro
il Leviatano, con tutta l’amarezza e disgusto che questa affermazione
significava.
Quale memoria riprodotta quotidianamente rimarrà e chi l’avrà
raccontata a coloro che nascono e rimangono? Non coopero, non sono e
sarò serva volontaria del Grande Leviatano, sono contro le sue leggi
del profitto e della giustizia delle armi, raffinate dalla diplomazia e
dalla disinformazione.
Controappunto
"Il nazionalismo continua ad affascinare gli
sprovveduti poiché le altre prospettive, così come le numerose
mitologie del proletariato e le varie utopie dei poeti e sognatori,
sembrano loro precluse…."
E’ vero il nazionalismo è il cancro che corrode, non solo il popolo israeliano ma anche quello palestinese.
e vari popoli nel mondo, nel passato e nel presente:
Persino le "rivoluzioni" socialiste poi si sostanziarono nelle mitologia della Patria socialista.
Credo che sia doveroso, proprio di fronte a queste stragi reiterate
e feroci puntualizzare che i proletari, i ceti subalterni sia
israeliani sia palestinesi sono succubi dello stesso fondamentalismo.
L’ideologia fondamentalista e nazionalista ha come fondamento, appunto,
l’esclusione, un senso di superiorità rispetto all’altro; xenofobia, su
questo poi si innestano storie di massacri ripetuti che suscitano un
solo sentimento il desiderio di vendetta, ora alcun dubbio che per chi
è torturato, negato, reietto, per coloro ai quali nessun diritto è
riconosciuto, anzi sono totalmente negati, il sentimento di vendetta è
cosa giusta e buona: tutti desideriamo di vendicarci dei soprusi e
delle morti che causano i padroni: Pagherete Caro Pagherete tutto
questo vuol dire!
Vuol dire cioè che un giorno le ragioni dei reietti troveranno la loro giusta RAGIONE.
Ma appunto perchè il sentimento di vendetta è cosa giusta deve essere
esplicato in direzione giusta, e la direzione giusta è sempre quella
ostinata e contraria.
Non ci possono essere abili su tale argomento o si segue la corrente
degli eventi e degli istinti e la corrente del senso comune corrente o
si va in direzione ostinata e contraria.
Cosa che data la situazione richiede coraggio, ma se israeliani e
palestinesi non trovano questo coraggio saranno destinati a scannarsi
finché rimane l’ultimo per quella terra, altro che santa, maledetta!!!
e dati i rapporti di forza l’ultimo ad esser scannato sarà ultimo
bambino palestinese.
Allora io già ho detto Diserzione!
Altri compagni hanno detto GAZA : TERRA STANCA!
Se non ci sarà unità fra proletariato palestinese ed israeliano contro
i propri carnefici, mai si arriverà a soluzione. Continueranno le
stragi ordinate dai rabbini, dai mullha, dai detentori del potere
dell’una e l’altra parte.
Continuerà ad espandersi un clima di oscurantismo e potere religioso,
io veramente a volte non capisco perchè a tanti compagni da noia, a
ragione!, l’integralismno cattolico, quello mussulmano no, perchè su
queste posizioni retrograde le masse mussulmane sono in apparente
rivolta? giacché la rivolta se non ha le sue proprie autonome
motivazioni di riscatto e liberazione da ogni forma di oppressione da
quella economica a quella culturale non è certo liberazione. E
sinceramente non riesco a capire come si può partecipare con intensità
alla ribellione Greca e ad una cosa che è l’esatto opposto. la rivolta
delle masse arabe strumentalizzate dalla religione!
Un minimo di coerenza ci vorrebbe uno non può tifare per una cosa e per il suo opposto! è solo tifo!
Ci sono delle indicazioni nella direzione ostinata e contraria
i refusnik israeliani
Ci sono esempi di collaborazione e di integrazione fra paletinsesi e israeliani, specialmente da parte delle donne.
Può essere! si può ritrovare la propria dignità umana da una parte e dall’altra. DEVE ESSERE FATTO:
Perchè pensare alla possibilità che gli israeliani vadano via da quelle
terre è pura follia, non è una cosa reale e possibile, pensare che i
palestinesi non abbiano gli stessi identici diritti è altrettanto folle.
Questo conflitto va avanti da troppo tempo per motivazioni geopolitiche
di una potenza e dell’altra degli USA sopratutto, ma quando c’era
l’unione sovietica pure per interessi di questa potenza, ed ora anche
per interessi dell’Europa; gli interessi si alternano, si accavallano,
si contrano sulla pelle dei palestinesi.
Una RESISTENZA CHE E’ VERAMENTE UNA RESISTENZA, tanto più se è una
resistenza di liberazione nazionale! non può mandare il suo popolo al
macello, con questi cazzo di razzi che rispetto alle armi e alla
tecnologia di Israele sono di latta, non può continuare a dire fate i
Kamikaze quando si è visto che dei morti ebrei fatti dai kamikaze al
potere israeliano non gliene fotte un cazzo!
Tanto chi è carne da macello sono solo i proletari e i bambini
palestinesi, i capitalisti palestinesi stanno insieme a quelli
israeliani nelle multinazionali sovranazionali ridendo degli scemi che
stanno ancora dietro alle nazioni, e si, gli accordi con l’Europa li
fanno e come, sempre sulla pelle dei proletari!
NE SCHIAVI DEL CAPITALE COL LAVORO SALARIATO NE GLADIATORI PER LE SUE GUERRE!
vittoria oliva
l’avamposto degli incompatibili
www.controappunto.org
Pubblico un recente articolo tratto dal blog di Beppe Grillo. Penso sia uno tra i più significativi che abbia scritto. Spero ne possiate apprezzare l’analisi schietta delle porcate prodotte dall’apparato politico Italiano. La differenza tra noi e la Grecia (le rivolte scoppiate a dicembre per intenderci), è che il nostro paese è controllato da un regime mediatico a senso unico (la DEMOCRAZIA IN ITALIA NON ESISTE PIU’, SEMMAI POSSIAMO PARLARE DI TELECRAZIA), quindi le informazioni sono "filtrate" dagli stessi apparati di potere politico.
2009 è tempo di agire!
Lo psiconano ha detto che "il 2009 per quanto mi riguarda sarà terribile". Ha affermato che le priorità assolute del Governo per fare uscire il Paese dalla crisi saranno la "Riforma della giustizia e la legge sulle intercettazioni". I disoccupati
possono dormire tranquilli. Se telefonano alla moglie avranno la
sicurezza di non essere intercettati. E anche gli occupati, sempre
meno, non devono avere preoccupazioni. Se un amministratore pubblico, pagato dal loro IRPEF, ruba
non finirà in galera. Di fronte a un’Italia impoverita, con una
previsione di due milioni di disoccupati in più, le parole dello
psiconano sono come l’orchestra che accompagnava gli ebrei alle camere a gas a Auschwitz. Questo Governo, dal suo insediamento la scorsa primavera, ha avuto un’unica priorità:
evitare a tutti i costi che i politici finiscano in galera, a partire
dal presidente del Consiglio. Il lodo Alfano è stato una pietra tombale
sulla democrazia. Quattro persone in Italia sono più uguali delle
altre. Dei processi Mills e Bassolino si occupano solo i giudici, l’informazione di regime è assente.
Lo psiconano ha ricordato che lui "si trova per la terza volta, ed è un record assoluto, a essere presidente del G8 e del G14". Un’affermazione che dovrebbe farci riflettere. Se uno come lui arriva a un record del genere come nostro rappresentante non ci sono televisioni controllate che tengano.
Il problema siamo noi. La nostra ignavia. Quest’Italia non è mai nata,
non ha un corpo e neppure un’anima. E’ uno zombie dominato da mafie,
massoneria e criminalità politica. Ha avuto qualche sussulto con le
lotte partigiane, con Falcone e Borsellino, con Ambrosoli e Livatino.
Ma sono stati casi isolati. Le eccezioni che confermano la regola. Da
sempre chi non si è rassegnato e si è opposto al regime è stato isolato
o ucciso, spesso isolato per essere ucciso.
Una
finta democrazia non è più sufficiente a chi sta attuando in modo
scientifico i piani della P2. Ora vuole una vera dittatura. Li abbiamo
sottovalutati, credevamo che avessero un limite. Non lo hanno. Sono i
nostri dipendenti e sono diventati i nostri padroni. Dei cialtroni, ma
con un immenso istinto di sopravvivenza, il loro per
il momento è più forte del nostro. Ci tengono ancora in coma mediatico
assistito grazie ai ai giornali (finanziati da noi) e all’occupazione
delle televisioni.
Il risveglio sarà duro e quando Testa d’Afalto dice "il 2009 PER QUANTO MI RIGUARDA sarà terribile", forse pensa a sè stesso. Il 16 dicembre 1944 Mussolini si recò al Teatro Lirico
a Milano. L’Italia era distrutta dalla guerra a causa sua, ma i
milanesi gli riservarono un’accoglienza trionfale. Pochi mesi dopo a
Piazzale Loreto avevano cambiato idea.
Una sola riforma è necessaria in Italia: la Riforma della Politica.
I nostri rappresentanti non possono essere al di sopra della legge. In
Commissione al Senato sono ferme da mesi le firme di 350.000 italiani
onesti per la legge popolare Parlamento Pulto. Non vengono prese in esame da Vizzini,
il presidente della Commissione, del PDL. Il suo capo non lo permette.
Il PDmenoelle dei D’Alema e di Cicciolino Veltroni neppure.
Ogni
tanto ci penso e non capisco. Perchè proprio a noi? Di quale delitto ci
siamo macchiati come popolo per avere dei politici di questo livello? E
per quanto ancora?
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
20 dicembre. Nel
pomeriggio una decina di persone, alcune delle quali travestite da
Babbo Natale, entrano nel supermercato Pam di via Porpora, zona
Barriera di Milano, e poi escono senza pagare distribuendo un
volantino: «Ma quale carovita? Il cibo c’è, basta andarselo a
prendere». Poi hanno svuotato i carrelli offrendo i prodotti alla gente
che passava
Pubblico articolo da “Umanità Nova” n. 40 del 14 dicembre 2008 (settimanale anarchico) questa riflessione sul neofascismo e sulle solidarietà trasversali della destra. Ma anche in Marginalia si può trovare una segnalazione delle sinergie tra CasaPound e Azione Giovani…
Fascismo oggi: la strategia della paura
Che cosa resta oggi della «strategia della tensione»? Certo, ormai i
presunti «misteri d’Italia» sono stati in gran parte svelati. Persino i
tribunali, pur mandando assolti tanti responsabili, hanno pienamente
confermato lo slogan secondo cui le bombe «le mettono i fascisti e le
pagano i padroni». Dalla strage di piazza Fontana del 1969 a quella di
Bologna del 1980, l’Italia ha sperimentato una lunga «strategia delle
stragi» condotta da uomini degli apparati più coperti dello Stato e da
neofascisti da essi personalmente organizzati, indirizzati, finanziati
e protetti. Quelle bombe contribuirono a reprimere il movimento operaio
e studentesco: il loro scopo era quello di spaventare, di manipolare
l’opinione pubblica, di promuovere con la violenza un «ritorno
all’ordine». E quei crimini sono effettivamente serviti per costruire
un mondo più ingiusto, ipocrita e violento.
Sembra una storia del passato, ma non lo è. Per dimostrarlo, basterebbe
dire che oggi a Bologna – nella ricorrenza della strage di piazza
Fontana – i neofascisti di Casa Pound presentano un libro-intervista a
Pierluigi Concutelli, militante di Ordine Nuovo, l’organizzazione
neonazista che portò avanti lo stragismo di stato. Tuttavia, il mondo
in cui viviamo è cambiato sostanzialmente rispetto a quegli anni. A
dirla in breve, è caduto il muro di Berlino; la tv è diventata una
forma invasiva di pedagogia di massa; il revisionismo e la «fine delle
ideologie» hanno riplasmato i valori sociali; la società si è fatta
multiculturale e multietnica; ma insieme è cresciuta, e sempre più
aggressiva, una destra populista e razzista; infine le politiche
«securitarie» hanno arginato efficacemente la crisi dei partiti e
dell’autoritarismo statale.
Ciò segna una prima differenza. Negli anni Settanta la fascistizzazione
era un fenomeno anzitutto di vertici statali, di continuità
istituzionali tra Fascismo e Repubblica, di tentati colpi di stato, di
complotti e segreti nell’ombra. Oggi è invece un fenomeno diffuso,
capillare, in gran parte alla luce del sole, articolato anzitutto sul
razzismo e alimentato da tv, governi, rotocalchi, amministrazioni
locali. Si consideri quanti vigili, poliziotti, carabinieri, consigli
comunali sono stati protagonisti nell’ultimo anno di aggressioni o
provvedimenti razzisti contro rom e migranti: morti anomale, pestaggi,
torture, arresti ingiustificati, intimidazioni, allontanamenti forzati,
ordinanze antimigranti, prepotenze di ogni genere. Il razzismo in
Italia assomiglia ormai a una Bolzaneto a cielo aperto. Ed è anche
questa una «strategia della tensione» adattata ai tempi nuovi: non più
di vertice, ma diffusa, a bassa intensità. Gli omicidi fascisti e
razzisti sono ormai una strage a rate. Persone ignare e inermi, uccise
per una sigaretta, una parola, un pacco di biscotti.
Ciò comporta una seconda differenza. Proprio il clima di violenza
xenofoba fomentato in questi anni da politici, sindaci, giudici e
giornalisti ha offerto nuova agibilità a gruppi e partiti neofascisti e
ha consentito la riorganizzazione della destra. Non si tratta solo di
un consolidamento operativo, ma anche simbolico. A ben riflettere,
l’attuale squadrismo neofascista non avrebbe efficacia se non vi fosse
un disciplinamento autoritario diffuso che occorre ostacolare in ogni
sua forma: il perbenismo aggressivo, il patriottismo, la propaganda
martellante di «paure» razziste e omofobe, il familismo opprimente, il
sessismo, la volontà di punire chi non fa figli bianchi italici
cattolici, la persecuzione contro prostituzione e aborto. Nel 2007 la
Rete Antifascista Metropolitana di Roma, invitando a ricordare in ogni
città la strage di piazza Fontana, parlò di un passaggio «dalla
strategia della tensione alla strategia della paura». Apparati statali
e organizzazioni neofasciste collaborano oggi per costruire una cultura
di massa dell’odio e della discriminazione.
Proprio questo permette una solidarietà trasversale fra i vari
orientamenti di destra. Apparentemente, i partitini di ultradestra sono
mossi solo dall’opportunismo tattico ed elettorale, non da un pensiero
strategico. Si presentano ben differenziati: ad esempio Forza Nuova si
richiama all’integralismo cattolico, al corporativismo, al Medioevo;
Casa Pound, invece, al neopaganesimo, all’impegno «sociale»
movimentista, al Futurismo. Così, recentemente, il leader di Casa Pound
ha persino dichiarato che il proprio movimento «non è contiguo o vicino
in alcuna maniera a Forza Nuova». Ma basta leggere l’intervista
autocelebrativa rilasciata da Casa Pound Bologna nel maggio 2008 al
"Corriere" per convincersi che questa sia la solita denegazione
fascista e che vi siano concrete contiguità operative. Ecco un brano
dell’intervista: «… "CasaPound nasce anche per occupare, ma per farlo
ci vogliono i numeri e noi, a Bologna, forse non siamo ancora
abbastanza. Ci sono i transfughi di Azione Giovane, i ragazzi che
frequentano Forza Nuova, gli ormai ex Fiamma come noi, ci sono le
ragazze di Donne Azione e quelli del Blocco studentesco". In tutto, per
ora, una trentina di camerati ‘duri e puri’, che rifiutano di
avvicinarsi alla Destra di Storace, che definiscono "amici con percorsi
diversi" i militanti di Forza Nuova…». E si vede bene come non
c’entrino «in alcuna maniera» con Forza Nuova.
Del resto, nel rimescolo di vecchie facce della destra bolognese,
Massimiliano Mazzanti è diventato ora responsabile della cultura di
Casa Pound: proprio il Mazzanti noto alle cronache cittadine dell’era
Guazzaloca – in qualità di consigliere comunale di AN – per i continui
insulti isterici alla Resistenza, per la sua solidarietà sempre
inossidabile verso Forza Nuova, per la sua idea fissa di un listone
unico e inclusivo di tutta la destra, per il tentativo di cancellare la
parola «fascista» dalla lapide della strage del 2 agosto. Ma il caso di
Bologna potrebbe valere da esempio. Da una parte, naziskin, ultras e
responsabili locali di Forza Nuova compiono pestaggi e intimidazioni
(nell’ultimo mese: un «tentato omicidio», un pestaggio violentissimo,
un tentativo di accoltellamento, un tiro di sassi contro donne e
lesbiche). Contemporaneamente, gli «amici» di Casa Pound promuovono
iniziative culturali di implicita rivendicazione e di impatto
simbolico: l’1 dicembre sulla Uno Bianca, il 13 dicembre su Concutelli.
Ufficialmente, le due serie di fatti – lo squadrismo reale e la
rievocazione allusiva e obliqua del neofascismo stragista – non
c’entrano «in alcuna maniera».
Sia il Fascismo che l’MSI avevano avuto la capacità di tener unite
entro un unico progetto autoritario tendenze eterogenee e
contraddittorie. Oggi, questo contenitore organizzativo non sussiste
più, ma esiste un ordine simbolico che lo ha efficacemente sostituito:
una solidarietà trasversale, un tessuto connettivo di pratiche
complementari, la rielaborazione di orientamenti autoritari,
nazionalisti e discriminatori, per far sì che il fascismo torni ad
essere cultura di massa prevaricatrice e violenta. Tanto più oggi che
la crisi economica rende necessario un supplemento di oppressione e
sfruttamento per garantire profitti, privilegi e deliri di potere.
La Lega propone di abolire le prestazioni sanitarie gratuite per gli immigrati indigenti
La Lega Nord – Padania ha
presentato
attraverso 5 Senatori un emendamento che abolisce la gratuità
della
prestazione sanitaria urgente ed essenziale agli stranieri non
iscritti
al SSN – compresi i bambini – e privi di risorse economiche, e
propone
inoltre l’obbligo per le autorità sanitarie di segnalarli
all’autorità
competente. L’art. 32 della Costituzione Italiana sancisce come
diritto
fondamentale dell’individuo il diritto alla tutela della salute
e
garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite,
anche
nell’interesse della collettività.
I Pediatri di libera
scelta
aderenti alla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) operanti
nel
SSN lanciano un appello – che invitiamo a sottoscrivere –
perchè
ritengono gravissimo tale emendamento che finirebbe per respingere
in
sacche di esclusione la popolazione più indigente e ne richiedono
il
ritiro: esso non è soltanto la negazione di un
diritto
costituzionalmente sancito, ma costituisce anche un pericolo per
la
tutela della salute della collettività, per la mancata cura
di
patologie anche gravi, con conseguente rischio di diffusione
e
rappresenta inoltre un pericoloso passo legislativo verso
l’abolizione
del diritto alla cura.
Firma anche tu l’appello e fai
girare il
messaggio: http://appelli.arcoiris.tv/salute
ringrazio Rita per la segnalazione
Schegge dagli album: Marco Paolini al
Presidio No Dal Molin
Lunedì 22 dicembre l’attore
sarà nel tendone di Ponte Marchese assieme a Lorenzo Monguzzi per sostenere la
campagna "Mettiamo radici al Dal Molin".
Leggi
il comunicato all’indirizzo http://www.nodalmolin.it/comunicati/comunicati_251.html
Venerdì 19 dicembre Postfuturo
18.00 al Presidio
Permanente
Presentazione del libro di G.Sullo (Direttore Carta)
interverranno anche:
Ezio Bertok (movimento No
Tav)
Francesco Pavin (Presidio No Dal Molin)
a seguire cena per
Emergency e musica dei Protocollo Re. Abbot
Programma completo di WinterFest
all’indirizzo http://www.nodalmolin.it/notizie/notizie_293.html
* JACK the RIPPER
Pub Uscita A4 Montebello RONCA (VR) il rock & roll e rockabilly dei
trascinanti RED CADILLAC.
ALTRE
SEGNALAZIONI:
* BUKOWSKI Bar
VALDAGNO (Vi) esibizione per il trio acustico
vicentino LAZY.
* BUKOWSKI Bar
VALDAGNO (Vi) esibizione per il trio acustico
vicentino LAZY.
* FUCINA
CONTROVENTO Via Colombara MARGHERA(VE) serata prenatalizia con
Sir Oliver SKARDY + FAHRENHEIT 451.
* Spazio Autogestito
ARCADIA SCHIO (VI) Serata RANCURARTE con il reading di
Valeria GIONFANTE e Esposizioni di arti visive +
djset.