Cosa fare questo fine settimana nel Veneto?

VENERDì 9 Gennaio 2009

* MUSICA ATTIVA il programma delle band emergenti
di Radio GAMMA 5 in onda ogni due venerdì dalle 21 alle 23
dalle frequenze storiche dei 94 MHz
  per tutto il Veneto. Dalla
provincia trevisana arrivano gli ottimi VERMILLION SANDS che propongono una mistura esplosiva di
garagepunk, blues, country
  Per contatti ed info http://www.myspace.com/musicaattiva 

 
ALTRE
SEGNALAZIONI:
GIOVEDì 8 Gennaio 2009
* Selezioni ROCK TARGATO
ITALIA
presso il GREENWICH Pub di
Sant’Andrea di CURTAROLO (PD). Suoneranno EIKASIA
HARRISON ARSON e
BUBAMARA.
 
VENERDì 9 Gennaio 2009

* MUSICA ATTIVA il programma delle band emergenti
di Radio GAMMA 5 in onda ogni due venerdì dalle 21 alle 23
dalle frequenze storiche dei 94 MHz
  per tutto il Veneto. Dalla
provincia trevisana arrivano gli ottimi VERMILLION SANDS che propongono una mistura esplosiva di
garagepunk, blues, country
  Per contatti ed info http://www.myspace.com/musicaattiva .
 
* HELTER
SKELTER Night
c/o HELMUT
Pub
Via Verdi MESTRE selezioni indierock per questo fresco djset
formato da Bambina, Walalla, Lara
Palmer
Minestrina
.

* UBIK LAB Via della
Libertà 32 PONZANO Veneto (TV) CAPANNONE Records Night con i
live dei gruppi dell’etichetta CUPIDO MOTEL, BURNIN’
SYNTH
, L-JEMS.

LAS VOLTA Via
Barbiero MOGLIANO V.to (TV) concerti desert-stoner rock dei gruppo
TEVERTS e LOST MOON.
* KROEN Arci Località LA PARA’
VILLAFRANCA(VR) serata r’n’r con il live di LITTLE TAVER & His
Crazy ALLIGATORS
a seguire djset r’n’r del grande FOG
SURFER
.

SABOTAGE Bar Via delle Industrie VICENZA
Ovest spazio al metal hardrock dei vicentini MY EVIL
ME
.

* ALTERNATIVE NIGHT c/o
Smallville Club Via Zamenhof VICENZA Est Stasera live DOGBONE
+I KANI +SPEEDJACKERS a seguire alternative
rock e d&b djset.
* EDEN Cafè Via XV
Luglio TREVISO per ricordare i 10 anni della scomparsa del grande FABER
suoneranno le sue canzoni LES ARTOYS + reading BECCO
GIALLO
.
ZION Arci Club Zona
Ind.le Campidui CONEGLIANO(TV) in concerto questa sera Le LUCI Della
CENTRALE ELETTRICA
poesia in rock +
ANARCOTICI.


* Spazio MAVV Via
Gelsolino VITTORIO Veneto (TV) Trio di ricerca sul movimento Jazz tra i ’50 e i
’60, loro sono tSongor.
* IL BLOCCO Music Hall San Giovanni Lupatoto
(VR) concerti indie-punkabilly per BUATTITIME e
PLETYPUS.
* BIG BOY Pub Via Bordone Paris BIANCADE (TV)
questa sera versione rock del djset dell’amico SENOR DIN DON
yeah!!. 
* FRENETIKA Rock Cafè San Valentino di BRENDOLA
(VI) si esibiranno in concerto i postrocker KASSYUS CLAY.
* CHIODO FISSO Zona Artigianale lungo Statale
TV-VI VEDELAGO(TV) in concerto LUCENERA after show djset
NICK MESS.
* Alle STREGHE Pub PIOVE di SACCO(PD)
suoneranno i padovani The VINTAGE.
 
 SABATO 10 Gennaio 2009

WAH WAH
Club
c/o TaG Club Via Giustizia MESTRE(VE) dal
vivo WE DON’T LOVE YOU + WAH WAH & BRIT
BOX
indie-djset, guest MISS NINA
VEGAS
.  

RISTORO Pub lungo
Riviera del Brenta ORIAGO di MIRA(VE) concerto ad alta gradazione per le rockers
BLANK SYMBOL accompagnate dai SKY
ILLUSION
.
* VINILE Disco Via
Capitano Alessio ROSA’ (VI) ottima abbianta live DISFUNZIONE + PULIC e a seguire cigliegina sulla
torta djset ORDINARY NOISE.
* YOURBAN Club Via 51°
Stormo THIENE (VI) spazio al punkrock della storica band milanese The
CROOCKS
dopo il live djset PESS di
b-Special.
* KROEN Arci Località LA PARA’
VILLAFRANCA(VR) il postrock degli ottimi ULTRAVIOLET MAKE ME
SICK
 in accoppiata con MY MORNING NEEDLE.
Spazio Autogestito
ARCADIA
 SCHIO (VI) CIMORIA Pulp Project from
Giavenals. 
STALKER RE:LOADED
Corso Australia PADOVA Ovest Ex-Macello suoneranno stasera MEN IN
ROUTE
e WHITE GUARANA’ … ritmi in
levare.
* CENTRO STABILE di
Cultura
Via Leogra, 21 S.Vito di Leguzzano (SCHIO-VI) l’indierock molto
evoluto dei The JADE.
Club CASA MIA TAGLIO
di PO Zona Stadio (RO) live & loud i bravissimi I GOT A
VIOLET
guest MASSENZIO.
* TIME OUT Pub Via
Campofiore Zona Universitaria (VR) suoneranno gli interessanti CARNERA
FM
assieme ai milanesi
AURORABRIVIDO.
STONEHENGE Pub ARCOLE
(VR) da non perdere i concerti di BLAST OFF! e TYGERS
of PAN TANG
.
ESPOSTA Via INTERNATO
dell’Acua Marcia VERONA trova spazio fra le opere d’arte in esposizione il live
"solo" di CHRIS FORSYTH

* CHIODO FISSO Zona Artigianale lungo Statale
TV-VI VEDELAGO(TV) HipHop dialettale per Herman
MEDRANO
 accompagnato dal magico Dj
TECH
.


C.S. BL.ITZ Via Mezzaterra 56 BELLUNO serata
Reggae Hip Hop con i tosti ULTIMA FASE supportati da
ONE EYE e ALZARKNOWL
.
 
DOMENICA 11 Gennaio 2009

* Bar COMPANY Via
Alberetto 22 SANDRIGO (VI) super pomeriggio punk, dalle 17 non perdetevi i live
degli ottimi CREESY VEGINS e
BORHEAD.
PUNKY REGGAE
Pub
 LIEDOLO di San Zenone (TV) anche qui dalle 17 ci saranno i
punkrockers The TWINKLES + The CROOCKS
(MI).

UNGAWA TIKI BAR BERGANTINO (RO) l’orario è
sempre per le 17 … dalla Francia lo spettacolo dell’one-man-band KING
AUTOMATIC

Associazione PROFILI
D’ARTE
Via XX Settembre 34 PADOVA dalle 18 inaugurazione personale di
ANNA SCIARELLI e illustrazione attività associazione per il
2009.
* RICKY’s
Pub
Strada Comm.le ABAZZIA PISANI Villa del Conte(Pd) ore 21
suoneranno THE SADE (prossimi al TurboParty) + JADING
BABIES
+ djset Cherry Juice.
PORCUPINE Pub ARIANO
nel POLESINE (RO) concerto carico di pathos per i BACHI DA
PIETRA
di Bruno Dorella.
* FARHENHEIT 451 Arci Club Via Niccolò
Tommaseo PADOVA serata dedicata al ricordo di FABER con le sue canzoni eseguite
dal CHIMICO e i SUONATORI
 
LUNEDì 12 Gennaio 2009 
ALTA
FEDELTA’
 trasmissione dedicata all’indie -rock -postrock su Radio
Sherwood in compagnia di JACOPO ogni Lunedì tra le 21 e le 22 e
30.
  Questa sera intervista in compagnia
dei veronesi HELL DEMONIO (post-hardcore)
Potete ascoltare anche in streaming http://www.sherwood.it .
 
MARTEDì 13 Gennaio 2009
* BANALE Club Via
Bronzetti PADOVA presentazione ufficiale video dei LOP-SIDED
e relativo showcase + mostra fotografica del backstage di
PsychoMike.

MERCOLEDì 14 Gennaio 2009
* RICKY’s Pub Strada Comm.le
ABAZZIA PISANI Villa del Conte(Pd) super super super serata con djset della crew
più fuori del mondo, loro sono DJ IGNORANZA !!!.
* BANALE Club Via Bronzetti PADOVA
insolitamente accompagnata da una band, live per la cantautrice LUBJAN
che presenterà il proprio disco.
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Verona: aggressione da parte di ultras, presumibilmente fascisti, ubriachi

pubblicato il 7.01.09
Verona: aggressione da parte di ultras, presumibilmente fascisti, ubriachi
·

l’arena – Verona 7 gennaio 09

Due giovani picchiati in centro
E torna la paura dei pestaggi

Indagini sono in corso a cura della squadra mobile e della Digos della
Questura di Verona sul pestaggio che due giovani, un ragazzo ed una
ragazza, avrebbero subito nella notte tra sabato e domenica in città.
I due facevano parte di un gruppo che sarebbe stato aggredito, dopo
una discussione, da una ventina di giovani

Verona. Un’altra storia di pestaggi. Ancora giovani coinvolti. La
polizia sta indagando sull’ennesima aggressione avvenuta in centro.
Una ragazza ha riportato gravi lesioni al volto, e in particolare alla
retina di un occhio. Ha 27 anni ed è stata picchiata l’altra notte
assieme a due amici da un gruppo di giovani con i quali avevano avuto
un alterco in un bar del centro, vicino a piazza Viviani. Oltre alla
ragazza, ricoverata non in pericolo di vita all’ospedale di Verona,
sono rimasti contusi da pugni e calci due giovani trentenni che erano
con lei. Sul pestaggio stanno indagando la squadra mobile e la Digos
della Questura di Verona. Il rapporto sulla vicenda non è ancora stato
trasmesso alla magistratura. Gli agenti della Digos, che non si
sbilanciano sulla natura dell’episodio, stanno cercando di dare un
volto ai picchiatori, ma al momento non vi sono indagati. Pare che
tutto sia iniziato per futili motivi all’interno di un locale dove due
gruppetti di giovani – in tutto una decina di persone – si sono presi
di mirà con alcuni sfottò. Dalle parole sono però passati alle mani e
fuori del bar è avvenuta l’aggressione nella quale hanno avuto la
peggio la ragazza e i suoi due amici.

Gli inquirenti si stanno muovendo con grande celerità proprio per
evitare che possano tornare a verificarsi episodi drammatici come
quello che ha portato alla morte di Nicola Tommasoli, il giovane di 29
anni, rimasto senza vita in seguito all’aggressione subita ad opera di
cinque ragazzi dell’estrema destra tra la notte del 30 aprile e il
1maggio dell’anno scorso.

Un fenomeno, quello dei pestaggi in città, che non è nuovo e che gli
agenti della Digos conoscono bene perché le denuce fioccate in
Questura gli anni scorsi sono state parecchie.

http://www.larena.it/stories/Home/123013/
____________________________

un messaggio di un compagno sull’accaduto

sabato sera 3 gennaio verso mezzanotte un gruppo di una ventina di
ultras dell’hellas sbronzi e canterini pare abbia aggredito un
gruppetto di ragazzi fuori dal caffè posta in piazza viviani, ferendo
una ragazza (setto nasale rotto da una bottigliata) e un altro ragazzo,
sempre al viso. entrambi sono dovuti ricorrere a cure mediche al pronto
soccorso.
il tutto sarebbe scoppiato per un banale commento sui cori
da stadio, non gradito dagli ultras. La stessa ragazza parla di
aggressione gratuita da parte di una banda di giovanotti rasati e
vestiti di nero… che novità! Guarda caso la notizia non è minimamente
filtrata nè sui giornali, nè su tv locali (solo oggi DNews riporta la
notizia) ..da fonti certe ho avuto conferma che gli stessi digos hanno
consigliato ai mezzi di stampa di tenere un profilo basso sulla vicenda
per non creare effetto mediatico sulla città visto il tragico
precedente di nicola tommasoli. fortunatamente la notizia è già sulle
agenzie di stampa nazionali e quindi lacchè omertosi del regime tosiano
non potranno più tacere la notizia, si spera!
la storia si ripete, non
come farsa ma come tragedia….


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Perchè Israele ha attaccato Gaza?

Su quello che sta succedendo a Gaza, sarò sincero, ho molti dubbi. Le uniche certezze che ho sono i morti…quelli non mentono mai. Cerco come posso di tenermi aggiornato valutando bene le fonti delle notizie con le quali spero di arricchire il mio sapere. Non è facile. I dubbi restano. Posto questo articolo di Enrico Franceschini perchè penso chiarisca molto le idee.

 

Un amico telefona dall’Italia e, memore degli anni da me trascorsi
in Israele come corrispondente di “Repubblica”, si chiede se i leader
israeliani sono stupidi o sono pazzi. I bombardamenti e poi l’attacco
di terra a Gaza hanno provocato unanimi condanne mondiali isolando lo
Stato ebraico, scatenato proteste di popolo nelle piazze arabe del
Medio Oriente e apparentemente distrutto le residue speranze che
l’avvento di Barack Obama alla Casa Bianca possa portare a una
soluzione del conflitto. Poichè era largamente prevedibile che
l’attacco desse questi risultati, per quale motivo i leader israeliani
l’hanno deciso lo stesso? Questo si domanda il mio amico, convinto
che i leader di Israele non siano affatto stupidi nè pazzi, non
prendano decisioni simili alla leggera: ma allora, perchè l’hanno fatto?

La stampa inglese e americana è piena di risposte a questa domanda,
risposte che peraltro si ripetono, in modo simile, ad ogni riaccendersi
del conflitto in circostanze analoghe. Israele non lancia un’azione
simile senza una profonda riflessione e un calcolo di tutti i pro e i
contro. Provo a riassumere i “pro”, dal punto di vista israeliano. 1)
Israele si è ritirato da Gaza tre anni fa e non può tollerare che ora
da “Gaza liberata” i palestinesi la bombardino, per quanto scarsa sia
l’efficacia dei razzi sparati da Hamas sulle città israeliane. 2)
Israele ritiene che non reagire ai razzi di Hamas darebbe un segnale di
debolezza, di arrendevolezza, ad altri suoi nemici, ben più pericolosi
di Hamas, per esempio Hezbollah nel Libano del sud e, ancora di più,
l’Iran con i suoi programmi nucleari. 3) Israele spera di distruggere
Hamas non solo militarmente, ma soprattutto politicamente, dimostrando
alla popolazione di Gaza quanto sia insensata la politica seguita da
Hamas, e aprire così la strada a un ritorno al potere a Gaza
dell’Autorità Palestinese del presidente Abu Mazen, l’unica entità con
la quale pensa sia possibile raggiungere un accordo di pace.  4)
Israele è alla vigilia di elezioni, e i suoi leader più favorevoli alla
trattativa di pace con i palestinesi, il ministro degli Esteri Livni e
quello della Difesa Barak, sperano di guadagnare consensi usando la
mano dura contro Hamas, in modo da battere alle urne il “falco”
Netanyahu, la cui vittoria farebbe fare probabilmente un ulteriore
passo indietro alle speranze di pace. 5) L’attuale coalizione vuole
ottenere una vittoria militare, per riabilitarsi dopo l’imbarazzante
risultato della criticatissima operazione militare in Libano nel 2006.

 Questi sono più o meno i ragionamenti della leadership israeliana
per l’offensiva in corso. Può darsi che alcune di queste ragioni si
dimostrino valide: per esempio i sondaggi segnalano ora una possibile
vittoria della Livni alle urne contro Netanyahu. Ma nuovi sviluppi del
conflitto potrebbero capovolgere questa tendenza e consegnare
ugualmente la vittoria a Netanyahu. E il rischio che l’offensiva si
riveli comunque controproducente, non solo dal punto di vista
internazionale ma anche per gli interessi israeliani, resta alto. Un
aspetto negativo, dal punto di vista di Israele, è la sproporzione
delle vittime: cento palestinesi morti per ogni israeliano. Un altro è
che se il numero delle vittime israeliane salisse, l’opinione pubblica
israeliana potrebbe finire per considerare l’offensiva un insuccesso.
Un terzo è che l’offensiva potrebbe rafforzare politicamente Hamas,
anzichè indebolirla, mettendo in una condizione ancora più difficile
l’Autorità Palestinese del presidente Abu Mazen. Come ricorda per
esempio l’Observer di Londra, molti palestinesi non vedono l’offensiva
come una reazione ai razzi di Hamas ma come il proseguimento di una
politica punitiva e repressiva: nei tre anni successivi al ritiro da
Gaza, gli attacchi israeliani hanno ucciso 1700 palestinesi a Gaza, tra
cui, nell’ultimo anno, 68 bambini o ragazzi, inclusi quattro bambini da
uno a cinque anni in aprile, colpiti da un missile caduto sulla loro
casa mentre facvano colazione. Vittime a parte, il blocco economico
creato da Israele attorno a Gaza, anche quello con l’obiettivo di
indebolire politicamente Hamas facendo pagare un alto prezzo alla
popolazione della striscia, ha dato scarsi risultati: “Certamente non è
stato produttivo dal nostro punto di vista, ed è possibile che sia
stato controproduttivo”, dichiara all’Observer Yossi Alpher,
ex-ufficiale del Mossad ed ex-consigliere militare di Barak quando
quest’ultimo era primo ministro. Commento dell’Economist: “Poichè Hamas
non sembra in procinto di scomparire, (Israele) deve trovare il modo
di cambiare il modo di pensare di Hamas (per spingerla a riconoscere lo
Stato ebraico e accettare una soluzione negoziata del conflitto). Le
bombe da sole non riusciranno mai nell’intento”.  

 

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Raid Gaza – quando la realtà supera la fantasia –

raid gaza

Raid Gaza

 

tristezza….manco nella finzione si raggiunge la realtà…

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“Per favore, boicottate Israele”

"Per favore, boicottate Israele" http://emiliaromagna.indymedia.org/node/4535

Lettera di ebrei israeliani al Consiglio comunale di una cittadina americana del Michigan

Questa è la lettera, letta giovedì scorso dal Canale 2 della Tv di
Israele e pubblicata venerdì dal Jerusalem Post, che un gruppo di
"ebrei israeliani" ha mandato al Consiglio comunale della città di
Ann-Arbor, nello stato americano del Michigan: "Abbiamo appreso di
un’inziativa dei cittadini di Ann-Arbor perché il Consiglio comunale di
Ann-Arbor lanci una campagna di disinvestimento dagli investimenti
eventualmente fatti in compagnie o fondi che intrattengano rapporti con
Israele. Noi appoggiamo con forza questa iniziativa. Tutti noi
firmatari siamo ebrei israeliani. (…)

Ci sono molti ebrei israeliani come noi, attivisti per i diritti
umani,fortemente impegnati in attività politiche dirette a persuadere
il nostro governo a cessare immediatamente la sua occupazione militare
sulla popolazione palestinese e della terra palestinese. Molti di noi
ricordano l’efficacia della campagna di disinvestimento del Sudafrica.
Grazie in particolare al movimento per il disinvestimento, la
popolazione nera del Sudafrica non deve più fronteggiare i carri armati
e la polizia nell’esercizio dei propri diritti politici elementari.

Vogliamo ringraziare il Consiglio comunale di Ann-Arbor per il
coraggio mostrato nel porsi a fianco della popolazione nera del
Sudafrica, sofferente e costretta al silenzio. Noi sappiamo che nell’86
voi approvaste una risoluzione per il totale disinvestimento contro
l’apartheid. (…) Oggi molti attivisti israeliani per i diritti umani
vi sarebbero molto grati se voi poteste rendere un analogo servizio
umanitario alla popolazione palestinese. Come atto di semplice
solidarietà. Oggi, la maggioranza dei tre milioni di palestinesi vive
sotto la più brutale occupazione militare israeliana.

E’ per questo che noi speriamo che voi approverete la più forte
risoluzione possibile perché Ann-Arbor si ritiri da ogni investimento,
transazione o fondi di pensione che eventualmente abbia in compagnie o
fondi che intrattengano affari con Israele. Noi speriamo che voi vi
ricordiate quanto bene abbiate fatto per il Sudafrica, e che oggi
facciate lo stesso per i milioni di palestinesi, che devono affrontare
un analogo strangolamento razziale ed etnico, sotto il controllo di uno
Stato estremamente potente e militarizzato.

La ‘democrazia israeliana’, di cui sentite molto parlare, non è
assolutamente tale quando ha a che fare con questi tre milioni di
palestinesi, che da generazioni vivono sotto l’occupazione militare
israeliana. Il potere militare israeliano conta su armi nucleari,
un’infinità di elicotteri e carri armati, e su miliardi di dollari
elargiti ogni anno dal governo degli Stati uniti. Lo smisurato arsenale
israeliano oggi è dispiegato contro una popolazione civile palestinese
lasciata completamente sola, ogni persona sigillata nel suo villaggio
dai tanks e dal filo spinato.

Lasciate che noi premiamo sul governo di Israele – più forte di
tutti i suoi vicini messi insieme – perché liberi immediatamente la
popolazione palestinese dalla più razzista dellle occupazioni
militari.Noi non vogliamo che la popolazione palestinese rimanga ancora
imbottigliata, alla mercé di una occupazione militare soffocante. (…)

E’ evidente che gli israeliani e palestinesi, che lavorano insieme
contro questa occupazione militare violenta e e razzista, saranno
incoraggiati nel sapere che voi ci avete dato ascolto nel vostro
Consiglio comunale. Per favore, decidete di disinvestire dalle
compagnie e fondi che fanno business in Israele".

Seguono 21 firme, fra cui Rony Armon, di Tel Aviv; Rachel Giora,
professoressa di linguisttica alla’università di Tel Aviv; Jacob
Katriel, professore all’Istituto israeliano di Tecnologia; Hanna Knaz,
del kibbuz Gan Shmuel; Anat Matar, associato di filosofia
all’università di Tel Aviv; Allegra Pacheco, magistrato; Tanya
Reinhart, professoressa di linguistica dell’università di Tel Aviv;
Aharon Shabtai, poeta; Gideon Spiro, giornalista di Gerusalemme.

LA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO CESSERA’ QUALORA LE AUTORITA’ ISRAELIANE
PROCEDANO ALLA CESSAZIONE DELL’OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI
PALESTINESI E AL RITIRO DEGLI INSEDIAMENTI COLONIALI CONSENTENDO LA
NASCITA DI UNO STATO PALESTINESE INDIPENDENTE E PIENAMENTE SOVRANO E LA
POSSIBILITA’ AI PROFUGHI PALESTINESI DI TORNARE NEL LORO STATO

Il Forum Palestina

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Boicotta Israele. No 729 (Grazie a Femminismo a Sud)

Riprendo un post di Femminismo a Sud (un ottimo blog direi) perchè il valore dell’iniziativa è molto importante e non si può fermare solo al valore simbolico della stessa.

 

Ogni prodotto ha un codice a barre. I prodotti israeliani hanno un codice che inizia per 729. Boicottare l’economia israeliana è l’unico modo che abbiamo per farli smettere.
Dovrebbero farlo gli Stati. Dovrebbero farlo le imprese. Dovrebbero
farlo tutti quelli che vivono e lavorano nel mondo dell’economia
globale. Ogni euro che noi gli diamo si trasforma in bombe e tank che
sparano contro la popolazione civile palestinese. Quando andate a fare
la spesa, non comprate. Non dirigete soldi in quella direzione. Non
facciamolo noi da consumatori ma spero non lo facciano neppure quelli
che si occupano di grandi investimenti. Pia illusione, immagino, perchè
chi lavora per fare soldi aspetta la distruzione degli stati per
vincere gli appalti della ricostruzione. Perciò dipende da noi. Diamoci
da fare. Passate parola.

—>>>QUI i codici a barre di tutte le nazioni.

—>>>QUI altre notizie su relazioni economiche tra italia e israele e QUI
– scorrete la feature e leggete su *boicottare israele* – troverete
altre info su aziende italiane che commercializzano prodotti
israeliani.

 

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Disperazione a Gaza – 2009 –

http://www.youtube.com/watch?v=Fgeqrs5ePLU

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Israele, Palestina e i quotidiani italiani

 5 sorelle
 
 
Posto questa analisi a mio avviso ben fatta, tratta dal sito  militant

Purtroppo è tutto vero e facilmente verificabile il fatto che ancora una volta i media continuino a mentire su ogni cosa, continuando ad appoggiare le vergognose posizioni dei Sionisti Israeliani che vogliono applicare la "soluzione finale" (chissà da chi avranno imparato!!)sulla pelle dei Palestinesi della Striscia, già provati da molti mesi da un vergognoso embargo.

 



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Torniamo sul dramma
palestinese e sul modo in cui viene trattato dalla stampa italiana.
Abbiamo già scritto della vergognosa copertura televisiva, vediamo se
qualcosa cambia a livello di carta stampata.
In Italia i quotidiani più venduti sono la Gazzetta
dello Sport (al primo posto!!), il Corriere della Sera e Repubblica,
che si scambiano periodicamente la seconda e la terza posizione.
Lasciando da parte il quotidiano sportivo e l’infame Repubblica,
concentriamoci sul Corriere della Sera. Ormai pure sui libri di storia
c’è scritto che, in un recente passato, era controllato dalla
massoneria. Adesso…non si sa!! Quello che è certo è che in una grave
crisi economica – come denunciato dal Cdr in una lettera del 31
dicembre. Il Corsera rappresenta, comunque, una voce importante per la
borghesia italiana, tanto del centro-destra, quanto del centro-sinistra.


Incominciamo con
l’edizione di lunedì 29 dicembre – poche ore dopo l’inizio
dell’aggressione israeliana: la notizia ha grande spazio, con
l’editoriale e servizi da p.2 a p.6. La posizione del Corsera è
chiarissima: l’editoriale è affidato a Piero Ostellino (un liberista
duro e puro, uno che sta ancora brindando per la caduta del Muro di
Berlino e che non si accorge che il muro del libero mercato è in
frantumi da un pezzo), che dice che la colpa del conflitto è… dell’Iran
(!!). A p.2 viene dato largo spazio – come sempre – alla popolazione
israeliana e al rischio di essere colpiti dai razzi palestinesi. Gli
israeliani chiedono maggiore protezione al loro governo e dicono di
difendersi dai razzi mettendosi sotto il tavolo della cucina (razzi
piuttosto rudimentali, viene allora da pensare). A p.5 c’è
l’immancabile intervista a un membro del (fallimentare) governo
palestinese, che afferma che Hamas ha sbagliato (ci avremmo giurato!!)
e un altro articolo in cui Guido Olimpio “svela le trame iraniane a
Gaza” (insistono, quindi!). A p.6 un altro pezzo molto atteso:
l’intervista alla comunità ebraica italiana, tutta pro-intervento.
Spicca, in prima posizione, l’ineffabile Fiamma Nirenstein, che Vauro
ribattezzò Fiamma Frankenstein e disegnò come un mostro che aveva sulla
giacca sia la stella di David sia il simbolo delle SS naziste (Fiamma
lo denunciò e perse la causa). L’unico articolo scritto senza l’elmetto
con la stella di David è il classico appello buonista del classico
intellettuale israeliano pacifista, in questo caso Amos Oz, che
comunque specifica che “Hamas deve essere isolata”. Non dice
“distrutta”, quanto meno.


Il giorno dopo,
martedì 30 dicembre, si nota una doppia tendenza: da un lato, la
notizia perde importanza (anche se Israele continua la sua mattanza),
dall’altra la posizione è sempre filo-israeliana. Di conseguenza,
l’editoriale parla di altro e i servizi sono “retrocessi” alle
pp.10-13. Nelle prime due pagine dedicata alla guerra c’è un fiero
elenco degli obiettivi israeliani, con tanto di intervista al ministro
Livni, che non nasconde di voler arrivare a una sorta di “soluzione
finale”. Spunta anche un (breve e semi-nascosto) articolo in cui si
parla della stampa straniera e dei suoi dubbi sulla riuscita
dell’attacco, ricordando come anche nel passato la strategia militare
di Israele si sia rivelata fallimentare. Ma è una voce nel deserto, per
il resto si parla di come Hezbollah crei problemi all’Egitto e – in una
intervista al solito teo-con Michael Walzer (ma come mai continua ad
avere credibilità?) del perché i governi arabi siano ostaggio della
loro popolazione, che è favorevole ad Hamas… Infine, a p.13, viene
descritto il funerale delle due bambine palestinesi uccise per errore
da un razzo di Hamas. Ovviamente, si tace sulle donne e i bambini
uccisi dai sionisti.


Arriviamo adesso a
mercoledì 31 dicembre; la notizia è sempre alle pp.10-13. Anche il
governo italiano dice la sua, con il ministro degli esteri Frattini
che, dopo il costume da bagno che sfoggiava durante la crisi
Russia-Georgia, sfodera un bel giaccone da sci e attribuisce la colpa
ad Hamas. Gli altri articoli continuano a dare spazio alle minacce del
promier Olmert e a fomentare l’odio contro Hamas. Da notare una
simpatica tabella, in cui, con belluina semplicità, veniva ricordato il
numero di morti israeliani (quattro) e di palestinesi civili
(sessantaquattro, secondo stime Onu). In piccolo la stessa tabella
ricorda che, in realtà, i morti palestinesi sono 380 circa, ma oltre
trecento sono considerati miliziani di Hamas. Che, in quanto tali,
evidentemente non hanno diritto a essere conteggiati neanche come morti.


Arriviamo, infine, a
venerdì 2 gennaio 2009 – dopo la pausa per Capodanno: un paio di pagine
(8 e 9), con i soliti contenuti. Microfono aperto al ministro Livni,
che afferma fieramente che non ci sarà nessuna tregua; articolo in cui
si parla dei benefit concessi agli israeliani che abitano nel raggio di
gittata dei razzi di Hamas; consueta intervista all’intellettuale di
turno che critica gli estremisti presenti in Palestina. In ultimo,
articolo che descrive “gli irriducibili che hanno strappato la Striscia
ad Abu Mazen”, come se fosse scritto nelle tavole di Mosé che i
palestinesi dovessero essere governati per sempre da un esecutivo prono
nei confronti di Israele.


Questa è la squallida
copertura giornalistica del conflitto tra Israele e Palestina secondo
uno dei maggiori quotidiani italiani. A ben vedere, manca completamente
– ma non solo sul giornale, manca anche nella realtà – un forte
movimento internazionale di protesta contro l’ennesima aggressione
israeliana. Sabato 3 gennaio è prevista una manifestazione di
solidarietà con la Palestina,
organizzata da sigle che da sempre sono vicine ai palestinesi e
sostenuta anche dal collettivo Militant. E’ importante la
partecipazione.


Non dimentichiamoci
che anche l’Italia è stata teatro di aggressioni e violenze
anti-palestinesi, a cominciare dal 1972, quando Wael Zwaiter fu ucciso
a Roma dai Servizi israeliani. Sono passati trentacinque anni, siamo
nel 2009, il sionismo gode ancora di ottima salute…


 


ps: nell’ultimo editoriale dell’anno appena passato, sulle pagine del manifesto,
il guappo Valentino Parlato – facendo il bilancio del 2008 (neanche
fosse il presidente Napolitano) – sprecava tre parole (tre di numero)
sulla “sanguinosa aggressione di Israele”. Ovviamente ometteva come,
pochi mesi prima, si fosse pronunciato contro il boicottaggio del
Salone del Libro di Torino – dedicato a Israele – perché lo riteneva un
gesto eccessivo…

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Vicenza – Manifestazione Sabato 3 Gennaio 2009 – Stop all’inutile guerra Palestinese

manifestazione sabato 3 gennaio vicenza

RIta

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Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso

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